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Fascite plantare e spina calcaneare

Ortopedia > Chrurgia del piede e della Caviglia

L’Unità di Chirurgia del Piede presso la Clinica Parioli è specializzata nel trattamento conservativo e chirurgico della fascite plantare. La medicina rigenerativa, nello specifico il PRP e il Lipogems, viene sempre più spesso utilizzata come terapia per problemi tendinei e fasciali e, la fascite plantare è una delle aree di applicazione di questa metodica. Nelle forme croniche, quando gli approcci conservativi e di medicina rigenerativa falliscono, è possibile risolvere il problema  utilizzando un approccio chirurgico mininvasivo.

Fascite plantare e spina calcaneare

FASCITE PLANTARE E SPINA CALCANEARE

La fascite plantare è la causa più frequente di dolore nella regione plantare del tallone e sotto la pianta del piede.

La fascia plantare è un’ampia fascia di tessuto connettivo che collega il tallone con la parte anteriore del piede ed ha un ruolo estremamente importante nel sostenere l’arco plantare.

L’infiammazione causata da eccessive sollecitazioni di questa fascia prende il nome di fascite plantare.

L’infiammazione si può associare ad una caratteristica spina calcaneare in corrispondenza della parte inferiore del calcagno.

SINTOMI E DIAGNOSI

La fascite plantare provoca un dolore nella parte inferiore del piede vicino al tallone, “tallonite” che si può estendere in tutta la pianta del piede.

Il dolore è peggiore con i primi passi al mattino o dopo un periodo di riposo quando si inizia a camminare. 

L’anamnesi è molto utile per la diagnosi della fascite plantare per la caratteristica insorgenza del dolore nelle diverse fasi della giornata. 

La valutazione clinica del piede può evidenziare dolore alla pressione della regione plantare del tallone, un arco plantare alterato e una limitazione del movimento della caviglia.

La radiografia del piede è l’indagine più comunemente richiesta. La radiografia può essere utile per escludere altre patologie e spesso può mostrarci una prominenza del tallone che prende il nome di spina calcaneare.

La risonanza magnetica ed ecografia possono fornirci utili informazioni, come lo spessore della fascia plantare.

Infatti, la fascia plantare normalmente ha uno spessore inferiore a 4mm. Nei pazienti affetti da fascite plantare eseguendo una ecografia o risonanza magnetica riscontriamo in genere un aumento dello spessore.

L’identificazione di una fascia plantare ispessita può aiutare il medico a confermare la diagnosi di fascite plantare.

TRATTAMENTO CHIRURGICO MININVASIVO PERCUTANEO

La fascite plantare viene trattata principalmente con metodi conservativi come fisiochinesiterapia, dispositivi ortesici (plantari), terapie infiltrative e medicina rigenerativa.

Nelle rare forme resistenti al trattamento conservativo è necessario ricorrere all’intervento chirurgico che può essere realizzato con la tecnica percutanea.

La chirurgia mininvasiva percutanea rappresenta, rispetto alle tecniche classiche, l’opzione migliore perché offre il vantaggio di incisioni millimetriche, rispetto dei tessuti e rapido recupero post-operatorio.

Attraverso un’incisione di pochi millimetri (circa 2 mm) si effettua l’allungamento della fascia plantare con l’obiettivo di alleviare la tensione della fascia. In alcuni casi qualora presente può essere associata la “regolarizzazione” della spina calcaneare.

L’intervento viene eseguito in day-hospital, in anestesia locale e prevede una durata di circa 15 minuti.

Grazie alla tecnica mininvasiva il decorso post-operatorio risulta essere rapido e permette una guarigione completa dopo 2 settimane dall’intervento.

Qualora la fascite plantare si associ una retrazione dei muscoli posteriori della gamba deve essere valutata la necessità di eseguire un allungamento del gastrocnemio mediale (gastrocnemius recession).

Il gastrocnemio è uno dei muscoli che si trova nella parte posteriore della gamba e può contribuire nell’aumentare lo stress sulla fascia plantare. L’allungamento di tale muscolo può essere effettuato con una piccola incisione o per via endoscopica.

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