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Neurofisiopatologia ed Elettromiografia

Ambulatori e Chirurgie

La Clinica Parioli presenta un servizio d’eccellenza interamente dedicato alla Neurofisiopatologia

Il servizio di Neurologia e Neurofisiopatologia attivo presso la Clinica Parioli opera in diversi ambiti al fine di poter diagnosticare e trattare diverse patologie del sistema nervoso centrale e periferico. 

Patologie Trattate alla Clinica Parioli

  • Patologie centrali e periferiche del Rachide con particolare attenzione alla presa in carico del paziente affetto da Parkinsonismi e affetto da dolori e deformità della colonna ad esso collegati  
  • Patologie neurodegenerative 
  • Neuropatie primarie e secondarie  
  • Cefalea
  • Compressione dei nervi periferici p.es. Sindrome del tunnel carpale
  • Miopatie
  • Cervicobrachialgia
  • Sciatalgia
  • Dolori agli arti superiori ed inferiori, formicolii, perdita di forza 
  • Epilessia

La diagnostica neurofisiologica fornisce la prova strumentale della presenza di deficit motori o sensitivi di origine periferica e si compone di tre diverse procedure: Elettroneuromiografia (Emg-Eng), Elettroencefalogramma (Eeg), Potenziale evocati somato-sensoriali e motori (Pess-Pem).

Elettroneuromiografia (EMG-ENG) 

Esame diagnostico utilizzato per la valutazione delle malattie del sistema nervoso periferico e dell’apparato muscolare. Si esegue in due fasi:

  • Elettroneurografia. Misura la velocità di conduzione di uno stimolo elettrico lungo il nervo; si valuta la ampiezza del potenziale elettrico e la latenza distale attraverso stimolazione elettrica del nervo con uno stimolatore superficiale. 
  • Elettromiografia. Si inserisce un elettrodo ad ago inserito nei muscoli prima a riposo, di seguito durante una contrazione minima e poi alla massima contrazione possibile. 
    La elettromiografia permette di mettere in evidenza un’eventuale denervazione (attività elettrica spontanea), ampiezza e durata dei potenziali elettrici muscolari, il numero di unità motorie attivate.

Si utilizza per diagnosi di sofferenza di radici e/o nervi, come p.es radicoliti da ernia discale, da stenosi del canale vertebrale, radicoliti dismetaboliche e neuropatie periferiche come la sindrome del tunnel carpale.

Elettroencefalogramma (EEG)

Esame diagnostico che, attraverso alcuni elettrodi posizionati sul capo, misura l’attività elettrica cerebrale. Si utilizza per la diagnosi ed il monitoraggio di patologie come l’epilessia, la cefalea e patologie neurologiche.

Potenziali evocati (Pess – Pev – Pem)

Rappresentano la risposta elettrica a stimoli di diversa natura. I potenziali evocati motori (PEM) permettono di studiare la via nervosa che conduce lo stimolo che nasce dalla corteccia cerebrale motoria e giunge ai motoneuroni nel midollo spinale, si posizionano elettrodi efferenti ed afferenti e si misura la differenza di potenziale, registrando diverse intensità. Si distinguono in:

  • Somato-sensoriali (SEP)
  • Visivi (PEV)
  • Uditivi (BAEP)
  • Motori (PEM) 
Non vengono influenzati da farmaci ad azione depressiva, come gli ipnotici e i sedativi. Sono utili nelle diagnosi dubbie e in quelle differenziali. Con i potenziali evocati somato sensoriali (SEP) possono essere analizzati tutti i nervi di senso, ma si studiano anche il nervo mediano, quello ulnare, il nervo tibiale. L’esame si svolge posizionando degli elettrodi sullo scalpo e lungo il decorso dei nervi periferici, analizzando le risposte a diverse stimolazioni di frequenza.

Lo Specialista Neurofisiopatologo

  • Conferma il sospetto clinico o identifica una patologia differente
  • Permette di identificare la radice interessata 
  • Consente la valutazione del danno (assonale/demielinizzante)  
  • Consente la stadiazione della radicolopatia
  • Si confronta con la diagnostica per immagini e permette una adeguata valutazione pre-operatoria oltre a monitorare il successivo recupero post-operatorio 
  • Consente una diagnosi differenziale dettagliata con: Mononeuropatie-Plessopatie (plesso-neuropatie diabetiche); Plessopatie compressive; Plessopatie idiopatiche; Plessopatia di altra natura, oppure permette di diagnosticare un esordio focale di patologia sistemica.

Neurofisiologia ed immagini

Le immagini indicano dove verosimilmente è presente la compressione radicolare ma non forniscono informazioni sulla gravità funzionale del danno osservato. Alcuni pazienti (in una percentuale di circa il 30%) presentano immagini patologiche e normalità neurofisiologica o esattamente l’opposto.
La presenza di deficit motorio ingravescente in un paziente con diagnosi accertata di ernia del disco lombare richiede di prendere in considerazione un intervento chirurgico anche se non ne rappresenta un’indicazione assoluta. Per le indicazioni elettive che rappresentano più del 95% delle casistiche chirurgiche, deve esservi sempre congruità tra la sintomatologia riferita dal paziente (irradiazione del dolore e delle parestesie), il quadro clinico obiettivo (test clinici e riflessi) e la diagnosi strumentale per immagini che conferma il livello di interessamento discale. 
Se questa congruità è soddisfatta, si raccomanda di considerare l’intervento chirurgico in presenza di tutti i seguenti criteri:

  • Durata dei sintomi superiori a sei settimane 
  • Dolore persistente e non rispondente a trattamento analgesico 
  • Fallimento, a giudizio congiunto del chirurgo e del paziente, di trattamenti conservativi efficaci adeguatamente condotti per più di 4 settimane.

 

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